La "facile" diagnosi dell'allungamento del becco

 Thomas ha 14 anni. Fino a un anno e mezzo fa è stato "benissimo" secondo i proprietari: in realtà già da qualche anno  ha manifestato una crescita sproporzionata e continua del becco ma un collega aveva liquidato il tutto come "fenomeno normale legato all'età", e provvedeva periodicamente a tagliarlo con la tronchesina. 
Ad un certo punto, però, ha cominciato ad avere sintomi aspecifici. E' diventato gonfio (cioè arruffato) e sedentario. Il collega gli ha dato una cura antibiotica ma senza esito: anzi peggiorava. 
Un secondo collega ha eseguito alcuni esami del sangue, che mostravano problemi metabolici fra cui un aumento dell'acido urico, curato con Allopurinolo. Da allora gli esami del sangue sembrano buoni ma Thomas non è mai più stato bene. Il becco continua a crescere, non è più attivo, è sempre un po' gonfio e trema sempre, come se avesse freddo,  nonostante abbia già da mesi una lampada sulla gabbia per riscaldarlo. Unica cosa che pareva aiutarlo erano dei cicli di antinfiammatorio: resuscitava, snello e iperattivo come prima ma, finita la cura, tornava lentamente passivo,

gonfio e come infreddolito. 

Clinicamente Thomas appariva come il "classico" pappagallo malnutrito con fegato in disordine: becco lungo, piumaggio opaco, leggermente sottopeso e poco attivo. Peccato che in realtà la gestione di Thomas fosse già molto buona e negli ultimi mesi anche ottimizzata: davvero difficile dare la colpa all'alimentazione in questo caso! 
A questo punto i proprietari decidono di approfondire e Thomas viene sottoposto ad un protocollo diagnostico piuttosto completo, almeno per quanto riguarda indagini non invasive che i proprietari non si sentivano in grado di affrontare visto lo stato di debolezza del Pappagallo. Eseguiamo quindi esami del sangue completi  che non sono particolarmente alterati ma l'elettroforesi ci conferma che è presente un grave stato infiammatorio 

Grave sì. Ma dove sta? Parte indispensabile della visita del paziente aviare è l'esame radiografico, e quindi eseguiamo anche questo. 

Dalle radiografie riceviamo conferma che il problema di Thomas è più complesso del previsto: non solo l'aspetto di fegato e rene non è normale, ma anche le ombre polmonari appaiono sospette e così i sacchi aerei. Si decide quindi di impostare una terapia di sostegno che consenta a Thomas di essere sottoposto ad un esame endoscopico, più invasivo ma di solito dirimente!

Alcune settimane dopo Thomas stava meglio, il becco accorciato gli permetteva di mangiare di più, la dieta era stata ottimizzata ed arricchita di vitamine, integratori, epatoprotettori: eravamo quindi fiduciosi che potesse superare l'esame endoscopico. La celioscopia è un esame di impareggiabile utilità in medicina aviare e, nelle mani giuste, non rischioso nè doloroso. 

L'ottica che entra attraverso un buchino praticato sotto l'ala ha le dimensioni della mina di una matita, ma un sofisticato gioco di lenti consente di vedere tantissimo ed anche di prelevare campioni di tessuto da analizzare! Ciò ha consentito di appurare cosa stava lentamente consumando il povero Thomas: un aspergilloma cronico, un fungo maligno le cui tossine gli stavano distruggendo il fegato e i reni!

Già dopo poche settimane di terapia Thomas ha ritrovato il suo carattere gioioso, il becco non si allunga più così velocemente e si è reinserito a pieno titolo nella famiglia che lo adora :-) 

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