La dilatazione gastrica del coniglio

Una delle più gravi e pericolose urgenze in questa specie

Il coniglio presenta una particolarità anatomica: è incapace di vomitare. Se qualcosa blocca il piloro (uscita dello stomaco verso l'intestino) il contenuto gastrico comincia a fermentare e forma tanto gas che gonfia lo stomaco come un palloncino! A peggiorare la situazione, spesso il coniglio beve molto all'inizio della patologia, aggiungendo liquido al gas di fermentazione. Questa condizione è estremamente dolorosa e lo stato generale del paziente peggiora rapidamente: il coniglio schiaccia la pancia contro il pavimento, non vuole muoversi, non vuole mangiare, digrigna i denti dal dolore. 
E' importante che ogni sospetto "blocco" venga fatto valutare dal veterinario esperto, per escludere questa grave condizione: il veterinario palperà l'addome, osserverà il respiro e le mucose, ausculterà il battito cardiaco e potrà proporvi l'esame radiografico e la misurazione di alcuni parametri da un prelievo di sangue (emogas): in particolare la glicemia e i parametri renali sono importanti per capire la gravità della situazione. 

La dilatazione gastrica va affrontata con rapidità e decisione: fluidoterapia e terapia antalgica (contro il dolore) sono il primo passo, ma una volta stabilizzato l'animale è importante alleviare la pressione che impedisce al sangue di circolare normalmente e rischia addirittura di rompere lo stomaco. Il modo più rapido ed efficace è passare un tubo morbido lungo l'esofago e sbloccare il cardias consentendo al gas e al liquido di uscire. Purtroppo questa procedura va effettuata in anestesia e quindi non è priva di rischi in un paziente così instabile: va però considerata manovra salvavita e spesso è inevitabile. 
Una volta che il coniglio è anestetizzato si procede innanzitutto ad applicare un tubo endotracheale che da un lato veicola ossigeno direttamente ai polmoni consentendo all'anestesista di supportare la respirazione e dall'altro occupa la trachea impedendo l'accidentale aspirazione di materiale gastrico. Si fa passare poi un tubo lubrificato di calibro adatto che forza la valvola cardiale e ci consente di aspirare il gas ed il liquido che gonfiano lo stomaco.

Una volta che lo stomaco è svuotato, di solito il coniglietto mostra un rapido miglioramento. In certi casi purtroppo la decompressione non è sufficiente e c'è bisogno di un vero intervento chirurgico per asportare l'ostruzione - spesso una pallina di pelo ed altro materiale compattato - ma in molti casi l'azione congiunta di analgesici, reidratazione e decompressione consentono il rilassarsi dell'intestino ed il passaggio spontaneo della particella ostruttiva.
In questi casi non rimane che sostenere il coniglio con appropriata fluidoterapia e monitorare la funzionalità dei reni, che spesso subiscono danni dallo stato di shock causato dalla dilatazione. 

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